domenica 27 gennaio 2013

Radioamatori e inquinamento da onde elettromagnetiche


Ma le emissioni radioamatoriali costituiscono un pericolo per la salute dei cittadini? Sono esse confrontabili con le emissioni di altri Servizi, come la radio diffusione, le televisione o la telefonia cellulare ? Se riepiloghiamo le principali condizioni operative notiamo che:  il radioamatore in genere svolge tale “attività” come hobby, e quindi dedica solo alcune ore al giorno, nelle quali comunque la maggior parte del tempo è dedicata all’ascolto e quindi sono molto brevi i suoi “tempi di trasmissione”.


 L’uso dell’apparato SSB (Single Side Band) e della telegrafica implicano che nessuna radio-onda venga irradiata tra una parola e l’altra o tra un carattere telegrafico e l’altro. I 100 - 300 Watt di cui si è detto, sono presenti solo nel picco della modulazione o a tasto abbassato. Nelle pause del discorso o tra una parola e l’altra nessuna potenza viene trasmessa. Per tale ragione, il calcolo della potenza mediata nel tempo ed effettivamente irradiata nell’arco di 6 minuti, così come previsto dalla normativa italiana, risulterà bassissima o addirittura non valutabile.
 Tramite l’antenna direttiva, la maggior parte della potenza trasmessa è diretta verso la ionosfera per sfruttarne la riflessione, solo nella direzione del radioamatore con cui si tenta di collegarsi. Il “cono” di energia concentrata è sufficientemente stretto e l’antenna sufficientemente alta da far sì che l’onda trasmessa intercetti il terreno e quindi le zone abitate a distanza tale da rendere il campo elettrico ivi misurabile pressoché trascurabile.
Di conseguenza gli impianti radioamatoriali non possono essere certo equiparati ad altre tipologie di sorgenti elettromagnetiche quali le Stazioni Radio Base per la telefonia cellulare o gli impianti diffusivi a servizio della tele-radio diffusione, caratterizzati da emissioni continuo nell’arco delle 24 ore e con potenze sicuramente più elevate.
Per tali ragioni si può affermare che l’impatto elettromagnetico che tali apparati generano nell’ambiente circostante sia da ritenersi trascurabile e pertanto da non rappresentare una fonte di rischio elettromagnetico.

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